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L’Italia affronta una sfida cruciale nel suo sistema pensionistico, evidenziata in modo particolare dal rapporto tra il numero di pensioni erogate e quello dei lavoratori attivi. Questo squilibrio, che riflette la complessa dinamica demografica e occupazionale del Paese, si fa più evidente quando ci concentriamo sul confronto tra Nord e Sud, rivelando una situazione preoccupante, soprattutto nelle regioni meridionali.

I dati delle pensioni in Italia e del rapporto con lavoratori attivi

I dati attuali mettono in luce un divario significativo tra il numero di pensioni erogate e quello degli occupati. In tutta Italia, il primo ammonta a 22.772.000, mentre il secondo è a 23.099.000. Tuttavia, quando ci spostiamo verso le regioni del Sud e delle Isole, emerge uno scenario in cui le pensioni pagate ai cittadini sono 7.209.000, superando il numero degli addetti che si attesta a 6.115.000.

Questo risultato allarmante getta luce su una serie di problematiche profonde e interconnesse che hanno plasmato il panorama pensionistico italiano nelle ultime decadi.

Perché questa differenza? I problemi del sistema italiano

Tra i fattori chiave che contribuiscono a questa dissonanza, tre emergono con particolare forza: la denatalità, l’invecchiamento della popolazione e la presenza persistente di lavoratori irregolari. La ridotta crescita demografica ha generato un aumento della percentuale di anziani rispetto ai giovani in età lavorativa.

Questo sbilanciamento implica una maggiore pressione sul sistema pensionistico, poiché un numero crescente di individui richiede assistenza economica dopo il pensionamento, mentre la forza lavoro attiva diminuisce.

Perché è necessario cambiare subito

L’allungamento dell’aspettativa di vita, se da un lato rappresenta un successo per la sanità, dall’altro mette a dura prova le risorse pensionistiche, richiedendo finanziamenti più consistenti per coprire periodi di pensionamento più prolungati.

La precarietà dell’occupazione, spesso caratterizzata da contratti a termine e lavori occasionali, riduce le entrate contributive al sistema pensionistico. La conseguenza è una base finanziaria meno solida per fronteggiare il crescente numero di pensionati.

L’analisi di questo quadro critico richiede un approccio sistemico e lungimirante. È essenziale implementare politiche che affrontino la denatalità, promuovano la stabilità occupazionale e forniscono incentivi per un’adesione più ampia e consistente al sistema previdenziale

L’importanza di puntare su investimenti sicuri

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